Manca poco all’inizio: il calendario scolastico varia da regione a regione, ma i preparativi per tornare sui banchi di scuola fervono ovunque.
Fra cancelleria e libri di testo, molte famiglie fanno i conti con costi che lievitano.
E allora è bello segnalare gesti piccoli, ma molto significativi, volti a sostenere il diritto allo studio. Sono scuole di “solidarietà” e di “economia circolare”; non originano dal Ministero, ma da cittadini e cittadine, affiancati da piccoli organismi e anche da qualche Comune.
Da Roma alla provincia di Varese, la creatività promuove il “bene comune” del diritto allo studio: libri usati, e “quaderni sospesi” circolano, come il sangue che ossigena e fa crescere l’organismo vivente della nostra società.
Altre iniziative solidali non raggiungono visibilità sui media, ma arrivano a chi farebbe fatica a provvedere libri e cancelleria.
A inizio scuola, l’economia del “massimo profitto” si confronta con l’economia del “dono”.
Un buon auspicio per educarci tutti e tutte alla solidarietà, di cui il nostro Paese ha tanto bisogno.