Forse non se ne sente parlare molto sui media nostrani, ma il contrasto mondiale alla tratta di esseri umani, che affligge oltre 40 milioni di persone, passa anche attraverso l’impegno fattivo di migliaia di donne consacrate: con pochi mezzi e lontano dai riflettori, si fanno prossime alle vittime e le aiutano a riprendere vita.
Operano in reti territoriali sparse in tutti i continenti, e da 10 anni sono sostenute da un coordinamento che ha sede a Roma, presso l’Unione Internazionale della Superiore Generali (Uisg), che con lungimiranza nel 2009 ha avviato Talitha Kum. Il nome della rete mondiale della vita consacrata contro la tratta di persone attinge a un passo del Vangelo: sono le parole che Gesù di Nazareth rivolge a una bambina di 12 anni, e lei “riprende vita”.
2009-2019. Ogni decennale invita alla sosta: per rileggere il vissuto, ringraziare chi lo ha nutrito e orientarne i passi futuri.
Così, presso l’Uisg, dal 21 al 26 settembre 2019 si svolge Roma la prima Assemblea Generale di Talitha Kum. Le reti territoriali sono rappresentate da 86 delegate provenienti da 48 Paesi, e il calendario è denso di eventi, alcuni anche aperti al pubblico.
Suor Gabriella Bottani, missionaria comboniana e attuale coordinatrice della rete, ha ricordato suor Estrella Castalone, deceduta nel 2018: salesiana delle Filippine, fino al 2014 è stata la prima coordinatrice di Talitha Kum.
Il 20 giugno scorso suor Gabriella, in rappresentanza di oltre 2.000 donne consacrate, ha ricevuto a Washington il premio TIP Report Hero (Eroe contro la tratta di persone) del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America.
Il 21 settembre l’inizio dell’Assemblea a Roma vede altre 10 religiose premiate per il loro impegno a fianco delle vittime, in prevalenza donne e minori: dalla Nigeria al Canada, dalle Filippine all’Italia.
Grazie, Talitha Kum, per aver rigenerato tante persone alla vita, e continuare a farlo, ovunque e ogni giorno, con tocchi di grazia.