3 ottobre, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.
Istituita per legge dal parlamento italiano, è stata promulgata dal presidente Mattarella il 21 marzo 2016.
Ricorda quel disastroso naufragio occorso il 3 ottobre 2013 a Lampedusa, prima dell’alba, in una voragine di buio, davanti alla bellissima spiaggia dei Conigli.
Ancora oggi i sopravvissuti ricordano la grande solidarietà degli abitanti dell’isola. Costantino Baratta, muratore e pescatore, mise in salvo una quarantina di naufraghi.
Lacrime di immensa gratitudine scorrono con lacrime di insanabile dolore.
Quel disastro, costato la vita a 368 persone, in prevalenza eritree, fece prendere coscienza di una necessità: garantire la salvaguardia della vita in mare e assicurare alla giustizia coloro che lucrano sul traffico illegale di migranti. Per questo venne istituita l’operazione Mare nostrum e il Museo della fiducia e del dialogo per il Mediterraneo.
Da allora, in Italia e non solo, la narrativa sulle migrazioni ha voltato pagina e toni di crescente violenza hanno pervaso anche le leggi.
Eppure anche oggi, in un’Europa quasi dimentica del valore della solidarietà, una trentina di città si mobilitano perché questo giorno diventi “memoria europea” per Lampedusa e le vittime dei naufragi.
Lampedusa, porta d’Europa. E oggi le rendiamo omaggio con i versi di Elisa Kidané, missionaria comboniana eritrea:
Lampedusa
Da secoli silente,
accogli l’approdo di popoli smarriti.
Da anni,
per te,
han perso la testa,
giovani affamati di terre. […]
E tu? Tu silente osservi
da sempre,
l’approdo di brandelli di umanità,
inzuppati di sogni infranti e frammenti di vita.
Da secoli attendi che i popoli,
tutti i popoli,
da te un giorno potranno,
finalmente,
far ritorno alla terra Madre dell’umanità. A Casa.