È stata una maratona a staffetta durata 7 ore, con partenza alle 10.00 (italiane) di lunedì 8 febbraio 2021.
Vi hanno assistito circa 3.000 persone, dall’Oceania alle Americhe, in un incredibile intreccio "online".
Dall’Australia, a passo meditativo, hanno raggiunto Giappone, Filippine, e Indonesia; poi Tailandia, Cambogia, Vietnam, Sri Lanka, India… attraversando in tutto 29 Paesi dei 5 continenti. In Italia sono arrivate verso le 14.00, dopo essere passate da Albania, Regno Unito e Spagna. Moltissime le donne, in gran parte religiose. Fra la minoranza di uomini, uno di eccezione, papa Francesco, che ha donato il suo saluto alla maratona in transito dal Vaticano.
Persone con modi molto diversi di “camminare”, ma tutte orientate alla stessa meta: contrastare la tratta di persone e affiancare le vittime nei loro cammini di liberazione.
La maratona, in diretta sui social, scorreva su una varietà di lingue “nazionali” rese più comprensibili da traduzioni simultanee in cinque lingue internazionali.
Coordinata da Talitha Kum, la rete anti-tratta della Uisg, la “maratona” è stata frutto di collaborazioni vaste: dal Dicastero vaticano di migranti e rifugiati, a Caritas internazionale; dall’Organizzazione internazionale delle donne cattoliche al Movimento dei focolari. Ma chi ha “corso” la staffetta, passandosi il testimone da un Paese all’altro, sono state soprattutto le “reti territoriali” di Talitha Kum, che da anni svolgono un lavoro molto concreto nel proprio contesto.
La rete in Italia, coordinata dalle religiose dell’Usmi, ha elaborato il messaggio insieme a tre case-famiglia e altre organizzazione: «Collaborare per “correre” insieme questa “maratona” ci ha unite molto di più».
Anche nel tempo di covid-19 la creatività per promuovere il bene non manca, soprattutto alle donne!