Perché Il Vaticano invia una nota diplomatica sul ddl Zan, attualmente all’esame del Senato, paventando violazioni al Concordato fra Chiesa Cattolica e Stato Italiano?
A tale nota ha già risposto con chiarezza il Presidente del Consiglio Mario Draghi: «La laicità non è indifferenza dello Stato rispetto al fenomeno religioso, bensì tutela del pluralismo e delle diversità culturali».
Draghi ha anche precisato che il Governo non entra nel merito della discussione, perché è il Parlamento che discute e vota le leggi della Repubblica Italiana.
Il 23 giugno Il Post ha dedicato un lungo articolo alla nota diplomatica, per comprenderne i “risvolti politici”, ma papa Francesco, indirettamente, lo stesso giorno ha espresso il suo pensiero nell’udienza del mercoledì.
Commentando la lettera di Paolo ai Galati, che si trovavano in una situazione di “crisi”, ha detto: «Anche oggi, come allora, c’è insomma la tentazione di rinchiudersi in alcune certezze acquisite in tradizioni passate. Ma come possiamo riconoscere questa gente? Per esempio, una delle tracce del modo di procedere è la rigidità. Davanti alla predicazione del Vangelo che ci fa liberi, ci fa gioiosi, questi sono dei rigidi. Sempre la rigidità: si deve far questo, si deve fare quell’altro … La rigidità è proprio di questa gente».
La vita e il messaggio di Gesù di Nazareth sono l’opposto della rigidità e del legalismo.