In Italia, l’afa insopportabile induce molti e molte all’esodo vacanziero.
Nel pieno rispetto delle norme anti-covid, c’è chi raggiunge il mare, chi la montagna e chi osa anche avventurarsi all’estero.
Ci sono altri esodi, però, meno comodi e tranquilli di quelli di coloro che fuggono dalle crescenti “isole di calore” delle città italiane: sono quelli di persone che raramente potranno tornare a casa.
A loro è dedicato il Combonifem di luglio-agosto: “Migrazioni e Clima”.
Il nesso fra cambiamenti climatici e migrazioni è fatto oggetto di crescente attenzione, ma non in Italia.
Forse allargare lo sguardo sul Sahel e altre terre sempre più “inospitali” può trasformare in empatia la diffusa indifferenza verso coloro che soffrono, e tanto, nel loro esodo “climatico”.
Le rotte sono tante e le tragedie altrettante.
Ma tante sono anche le iniziative per rigenerare la Terra.
Il 1° luglio 2021 si conclude l’Anno internazionale della salute delle piante.
In Italia se ne è parlato pochissimo. Forse perché il programma è stato profondamente alterato dalla pandemia e l’anno, ovvero il 2020, è stato prolungato di sei mesi... o forse perché “non ci riguarda”!
La conclusione ufficiale, riorganizzata “da remoto”, ha visto un susseguirsi di appelli che rimangono inascoltati.
Le piante non si spostano con la rapidità dei nostri viaggi: possono soltanto cercare di resistere al disagio e alle malattie indotte dal cambiamento climatico.
Maria Lodovica Gullino, pioniera in Italia nella cattedra di Patologia vegetale, parla dei loro sforzi di adattamento, ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte: adottare misure di “mitigazione” e, ancor più, cambiare stile di vita.
Trascorrere più tempo a contatto della natura è un dono che la vacanza può offrire per farci crescere in consapevolezza.