Giovedì, 02 Settembre 2021 19:34

Afghanistan senza più parole… di donna

Lo temevamo ed è avvenuto.

Reporters Sans Frontiers, l’ong internazionale che dal 1985 promuove e difende la libertà d’informazione nel mondo, ha appena pubblicato un inquietante rapporto sulla sorte delle giornaliste afgane.

Nonostante le rassicurazioni fornite dai talebani, delle 700 giornaliste che operavano nei media indipendenti afgani meno di 100 continuano formalmente il loro lavoro, ma ostacolate da crescenti restrizioni.

Nelle province del Paese, le donne dei media indipendenti sono già diventate mute: solo gli uomini possono continuare a lavorare. Nell’emittente di stato, Radio Television Afghanistan (Rta), che fino a metà agosto contava 140 giornaliste, le donne oggi non possono più metter piede.

A Kabul, le rare emittenti private ancora operative hanno visto le poche giornaliste rimaste venire aggredite in strada per il semplice fatto di svolgere il proprio lavoro: raccogliere informazioni. Quelle che osano comunque divulgare qualche notizia possono farlo esclusivamente dal "rifugio" di casa.

La voce delle giornaliste afgane sta scomparendo: se loro non avranno più la parola, che ne sarà di quella delle altre donne afgane rimaste nel Paese?

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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