È fallace la memoria che gradualmente si dissolve nel tempo, ma quella di eventi che hanno toccato la vita con il dolore immane della tragedia rimangono.
«Nutriamo la memoria, ogni giorno», ha detto oggi Mario Draghi al binario 21 della stazione ferroviaria di Milano.
Ci sono “giornate della memoria” per “ri-cor-dare”, ovvero “prendere nuovamente a cuore”, ciò che orienta l’umana esistenza verso relazioni più giuste e vivificanti.
Il 3 ottobre 2013 a largo di Lampedusa morirono 368 persone, in prevalenza di nazionalità Eritrea, ma da allora nel Mediterraneo ne sono annegate oltre 22.000 di tante diverse nazionalità.
Per questo, dal 2016, il 3 ottobre celebra la “Giornata della memoria e dell’accoglienza”. Invita a non dimenticare le migliaia di uomini, donne, bambini e bambine che il mare ha inghiottito mentre seguivano un sogno: vivere e far vivere meglio.
Anche quest’anno, dal 30 settembre al 3 ottobre, si svolge il più grande evento europeo sul tema del fenomeno migratorio rivolto a studenti d’Italia e d’Europa per promuovere la cultura dell’informazione.
Le migrazioni sono state da sempre un fenomeno umano, ma vengono spesso manipolate per seminare ansia e odio in chi non riesce ad averne una visione globale: dei flussi, delle motivazioni e degli effetti.
La recente proposta della Commissione europea per gestire gli arrivi costituisce soltanto un tenue richiamo alla solidarietà umana.
Davvero, dobbiamo «nutrire la memoria, ogni giorno».
Per questo il 3 ottobre l’Associazione Terrarossa onlus organizza a Verona un incontro sull’Eritrea.
Anche noi il 3 ottobre faremo memoria, e invitiamo chiunque a fare altrettanto.