Questi giorni, gravati dalla “minaccia nucleare” di Vladimir Putin, quale futuro prospettano?
Le così dette “armi tattiche” minacciano l’Ucraina e i confini dell’Unione Europea, ma non bloccano il desiderio di “cercare vita”.
Ovunque, dall’Iran, che protesta per l’uccisione della giovane Mahsa, alla Repubblica democratica del Congo, tempestata dalle milizie che rapinano le risorse del Kivu e massacrano la gente, l’umanità vuole sopravvivere; anzi, vivere!
Questo è già garantire un futuro, anche quando lo si costruisce nel dolore, lontano dalla propria terra e dagli affetti di casa.
La Giornata mondiale delle migranti e rifugiate (visto che moltissime sono donne, usiamo il femminile…) ricorre il 25 settembre e la Chiesa cattolica la celebra dal 1914 per rivelare le potenzialità di futuro che la migrazione offre, anche quando è “imposta” dalla violenza, dalle guerre e dai disastri ambientali.
Nel 2022 ci ricorda che il futuro diventa per tutte e tutti migliore quando ci si accoglie, ci si conosce, riconosce e valorizza reciprocamente.
In Italia c’è ancora molto da fare: le derive razziste incombono, urlate di recente in campagna elettorale da certi e certe esponenti della politica. Per questo è bene ricordare che il futuro si costruisce meglio “insieme”.
… E per il 25 settembre auguriamo davvero: “Buon voto!”.