A Tanta e Alessandria, in Egitto, il canto gioioso dell’«Osanna» è divenuto un grido di dolore, ma non di disperazione.
In questa Settimana Santa, che dal 9 aprile piange quarantasette morti e oltre cento feriti, le nostre condoglianze e la nostra solidarietà al popolo dell’Egitto abbracciano cristiani e musulmani.
Gli attentati, diretti contro i fedeli copti, hanno ucciso anche i musulmani, che, ad Alessandria, hanno sacrificato la propria vita per impedire all’attentatore di varcare la soglia della chiesa.
I nostri auguri di Pasqua, meraviglia sorprendente della vita sui cui la morte mai prevale, li rivolgiamo con le parole che giungono proprio dall’Egitto, da una giovane donna musulmana che ha detto a suor Hakima Hanna, comboniana: «Vorrei dire ai nostri sorelle e fratelli cristiani che noi siamo unite a voi e nessuno ci dividerà mai. Siamo sempre vissuti insieme e resteremo insieme sempre. Quando è successo l’attentato, siamo corse subito a dare il sangue per chi aveva bisogno. Noi siamo con voi e insieme ci aiuteremo, perché in queste situazioni noi siamo “uno”».
Le fa eco una giovane cristiana: «Noi non abbiamo paura della morte. I terroristi uccidono per farci paura ma noi in Egitto non avremo mai paura. Non lasceremo la chiesa, né di giorno né di notte, e continueremo a pregare. Sempre!»
La solidarietà e il coraggio che queste giovani donne ci porgono sono l’augurio pasquale che condividiamo con voi.
UNA PASQUA DI SPERANZA!