Chi sta con Gabriele?
Noi ci stiamo! Insieme alle manifestazioni di solidarietà, ieri a Lucca e Pescia, oggi a Torino e Milano, anche la nostra newsletter chiede la liberazione di Gabriele Del Grande.
L’autore del documentario “Io sto con la sposa” dal 9 aprile è in detenzione amministrativa a Mugla, in Turchia, per aver osato raccogliere interviste al confine con la Siria.
Osare. Un tratto comune ai protagonisti dei suoi libri e del suo documentario, dove si incontrano persone che rischiano in prima persona per cercare vita.
La pagina facebook di “Io sto con la sposa” è diventata subito un catalizzatore di iniziative spontanee, molteplici e variegate: dall’appello della compagna per lo sciopero della fame, alle manifestazioni di piazza, alla lettera che sollecita l’intervento del Governo italiano:
Gentile Presidente del Senato della Repubblica, On.le Pietro Grasso
Conosciamo Gabriele del Grande da molti anni, abbiamo condiviso con lui viaggi, inchieste, racconti, avendo l'onore e il piacere di apprezzare la professionalità e l'umanità con cui ha sempre condotto le sue ricerche. Il suo contributo alla democrazia del nostro Paese è da anni di enorme valore, grazie alla sua capacità di incontrare, conoscere e capire realtà diverse e complesse, grazie alla sua lucidità nel saper collegare responsabilità politiche a quotidiane ingiustizie subite da uomini e donne delle tante culture che vivono nell'Italia e nel Mediterraneo di oggi. Leggere e vedere le storie raccontate da Gabriele aiuta l'Italia, e non solo, ad essere un Paese più civile. Il suo nuovo progetto sul conflitto siriano è un altro importante tassello di questo lungo percorso di ricerca e civiltà.
E' necessario che le massime autorità del Paese si attivino con urgenza nei confronti delle autorità turche per garantire la tutela dei diritti un proprio cittadino, nonché di un professionista di altissimo spessore e valore civile. Chiediamo che Gabriele torni quanto prima libero e possa riottenere i suoi diritti di cittadino e giornalista.
Per firmare la lettera basta scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Noi lo abbiamo fatto, … e invitiamo anche voi a “stare con Gabriele”!