Se cercate lavoro, rivolgetevi a Vera.
Dalla fine di aprile è lei che vaglia le migliaia di richieste che pervengono a Ikea.
È di origine russa, ma parla molto bene l’inglese e presto, chissà, potrà comunicare anche in altre lingue.
Bionda, con occhi azzurri, è nata nel 2017 ma già lavora tutto il giorno, e per selezionare il personale di Ikea conduce quotidianamente 1500 interviste; telefoniche o in videochiamata.
Che dire, un portento?
No! Vera è semplicemente un robot.
A detta di Alexei Kostarev, uno dei suoi ideatori, Vera è già stata impiegata da compagnie russe per scremare lunghe liste di candidati e candidate. Per ora il suo servizio si limita alla fase iniziale del processo di selezione e assunzione del personale: con interviste brevi, di pochi minuti, vaglia chi può procedere alla fase successiva… quella ancora gestita da esseri umani.
Una notizia del genere ci apre gli occhi sulla trasformazione del lavoro indotta dal ricorso all’intelligenza artificiale.
Ne ha parlato il 6 maggio scorso a Verona il Movimento federalista europeo: "Fine del lavoro? O nuovi lavori?”. Massimo Contri, esperto di nuove tecnologie ed export manager, ha introdotto il tema automazione, robotica e intelligenza artificiale, mentre Donata Gottardi, docente di Diritto del lavoro all’Università di Verona, ha spiegato la trasformazione epocale dell’occupazione.
Si potrebbe riformare il Welfare State con un progetto europeo capace di conciliare il cambiamento dei metodi di produzione con l'economia sociale e di mercato?
Ieri era la festa dell’Europa: chi ha celebrato?
Eppure questo tempo di trasformazione possiamo affrontarlo soltanto insieme ad altri Paesi.
… Forse servirebbe più Europa!