La risposta che tanto si è fatta attendere, alla fine è arrivata: la Commissione europea ha sentenziato che gas fossile ed energia nucleare possono ricevere l'etichetta per rientrare nella tassonomia verde, quindi essere classificati come investimenti green.
Un esito deludente, se consideriamo le conseguenze che questa decisione produce. In primo luogo, concentrare le risorse dell'Unione Europea per costruire centrali nucleari significa sottrarle alle fonti rinnovabili che non inquinano. In secondo luogo, l'energia nucleare, anche se produce emissioni inferiori di CO2 rispetto alle fonti fossili, genera scorie radioattive difficili da smaltire e lo stesso processo di fusione dell'atomo non è immune da rischi.
Le espressioni di dissenso non sono mancate: a Vienna la ministra per la Protezione del clima, Leonore Gewessler, dichiara che questo provvedimento non fa altro che alimentare le lobby del nucleare e i ministri di Austria e Lussemburgo hanno annunciato il ricorso alla Corte europea di giustizia.
La decisione, però, ancora non può dirsi definitiva, perché il Consiglio e il Parlamento europeo hanno sei mesi di tempo per rifiutare la proposta, periodo durante il quale Legambiente invita alla mobilitazione per il Green Deal.
Anche la Banca europea di investimento (Bei), responsabile dei finanziamenti per i progetti green in Unione Europea, ha dichiarato che non finanzierà i progetti relativi a gas e nucleare.
Durante lo scorso anno, la Bei ha registrato un notevole aumento dei finanziamenti, contribuendo in maniera cospicua allo sviluppo delle energie rinnovabili. Che senso avrebbe fare marcia indietro proprio ora?
In effetti, il Governo, italiano in collaborazione con il Gestore dei servizi energetici (Gse), ha messo a bando oltre tremila megawatt di potenza, offrendo così la possibilità a diversi operatori che vogliono installare impianti eolici, fotovoltaici e idroelettrici di costruire nuovi impianti o intervenire su quelli esistenti. Per partecipare ci sarà tempo fino al 2 marzo, e se la potenza non dovesse essere completamente assegnata, a maggio ci sarà una nuova gara.
Il tempo delle scelte politiche lungimiranti è ora.