Tutto ha inizio nel 1989: il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Dimitrios I, proclama il 1° settembre, inizio dell’anno liturgico della Chiesa ortodossa, giornata di preghiera per il creato, in cui celebrare Dio Creatore.
«Con ansia notiamo la distruzione dell’ambiente naturale causata dall’umanità – dichiara nel suo messaggio per l’occasione –, con gravi conseguenze per la sopravvivenza del mondo creato da Dio. Scienziati ed esperti denunciano il pericolo e parlano di fenomeni che minacciano la sopravvivenza del nostro pianeta. La Chiesa di Cristo non può restare indifferente. Dichiara che l’umanità non è proprietaria del creato ma custode, per coltivarlo e ringraziarne, con riverenza, il suo Creatore».
Il dito è puntato sulla “società dei consumi” che alimenta desideri illimitati e distruttivi. Per questo, da allora, la Chiesa ortodossa dedica ogni anno il 1° settembre alla protezione dell’ambiente, ammonendo i governanti a rispettarlo.
Coscienza “ecologica” in divenire
Lo stesso anno, oltre settecento rappresentanti delle Chiese cristiane, riuniti a Basilea nella prima Assemblea ecumenica europea, rendono esplicito il nesso della fede con la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato, ma solo dieci anni più tardi, nel 1999, adotteranno il 1° settembre come Giornata del creato. Nel frattempo la riflessione evolve nel Network cristiano europeo sull’ambiente: il sabato ebraico, tempo di riposo per persone, animali e terra, ispira le Chiese a dedicare più attenzione al creato e a riscoprire le millenarie celebrazioni di ogni popolo in concomitanza di particolari eventi naturali – solstizio, transumanza, raccolto, semina. Celebrazioni cosmiche. Matura l’esigenza di dedicare al Creatore e alla consapevolezza di tutelare la creazione un periodo liturgico più prolungato; i riti, infatti, con la loro forza emotiva, coinvolgono più di documenti e proclami.
Unità per la Terra
A inizio millennio, l’iniziativa ecumenica del Tempo del Creato prende forma: dal 1° settembre al 4 ottobre, memoria di Francesco d’Assisi – per il suo Cantico delle creature amato ben oltre i confini delle religioni –, le Chiese intrecciano ricorrenze ed eventi per riconoscere la meraviglia della creazione, crescere nella consapevolezza di esserne parte e interrompere le pratiche distruttive che la stanno sfigurando. Le adesioni crescono con stili e ritmi diversi, da Chiesa a Chiesa e da luogo a luogo: in Europa si inizia a celebrarlo in modo ecumenico nel 2001; la Conferenza dei vescovi cattolici delle Filippine lo adotta nel 2003 e il Consiglio ecumenico mondiale delle Chiese nel 2008. Nel 2015 papa Francesco offre il Tempo del Creato all’attenzione della Chiesa cattolica. Sullo stile della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, ogni anno questo tempo liturgico di cinque settimane è dedicato a un tema (acqua, aria, sobrietà…).