L’Unione Europea può attendersi qualcosa di buono per il 2020?L’attuale panorama europeo rivela alcuni elementi incoraggianti.Il primo è l’esito delle elezioni del 26 maggio 2019 per l’elezione dei settecento europarlamentari dell’Unione. Queste elezioni erano considerate una scadenza fondamentale, sia per chi credeva nel rafforzamento dell’Ue sia per chi auspicava una riduzione, quando non addirittura una demolizione, della costruzione stessa dell’Unione, inclusa la sua moneta unica.Di fronte a questa contrapposizione che ha pervaso la campagna elettorale, la risposta data dall’elettorato è stata molto chiara: per l’...
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Mentre emergono i nomi di coloro che dal prossimo 2 luglio siederanno nel nuovo Europarlamento, è interessante guardare i grafici della presenza delle donne nel corso degli anni: dalla prima elezione del 1979 a quella del 2014, è cresciuta progressivamente dal 16% al 37%. E delle 22 commissioni dell’ultimo parlamento, 12 erano presiedute da donne.
Molto interessante anche la distribuzione delle europarlamentari per Stati: quello con la maggiore rappresentanza femminile è stato Malta, con il 67% di donne, e Svezia e Irlanda affiancate al secondo posto con il 55%. Fanalino di coda la Lituania, dove appena il 9% della rappresentanza all’europarlamento era costi...
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Le elezioni europee appena concluse sono state caratterizzate dalla sfida lanciata dai cosiddetti partiti sovranisti alla sopravvivenza dell’Unione europea come progetto di unificazione sovranazionale. Non era mai successo in passato, e questo fatto, insieme alla vicenda catastrofica della Brexit, ha creato un quadro nuovo.Tre sono gli elementi fondamentali che emergono dai risultati elettorali e che devono essere evidenziati.Il primo è che i cittadini europei hanno raccolto la sfida. La crescita della partecipazione al voto – con l’eccezione significativa dell’Italia – ci dice, ancor prima dei risultati elettorali, che i cittadini hanno ritenuto importan...
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Noi Missionari Comboniani in Italia siamo schierati. Portiamo nel cuore il Vangelo che si fa strada con le Afriche della storia. Che non scende a compromessi e strategie di marketing. Né elettorali né di svendita becera dei piccoli in nome del denaro.
Ci indigna profondamente l’utilizzo strumentale del rosario, baciato sabato scorso in piazza Duomo a Milano dal ministro dell’interno, chiedendo voti alla Madonna. Rosario che è segno della tenerezza di Dio, macchiato dal sangue dei migranti che ancora muoiono nel Mediterraneo: 60 la settimana scorsa, nel silenzio dell’indifferenza dei caini del mondo.
Ci rivolta dentro il richiamo ai papi del passato pe...
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In occasione delle elezioni del 26 maggio per il rinnovamento del parlamento dell’Unione europea, noi missionari cattolici di diverse famiglie e provenienze che facciamo parte della CIMI (Conferenza Istituti Missionari Italiani) e che siamo presenti nel sud e nel nord del mondo vogliamo condividere il nostro sogno e le nostre preoccupazioni sull’Europa, a fianco delle vittime dell’umanità ferita a causa dell’attuale sistema economico-finanziario che uccide creature e creato.
Auspichiamo innanzitutto che l’Europa riconosca il contributo della comunità degli immigrati sul piano economico, sociale, culturale e religioso. Gli immigrati sono portatori ...
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Verso una comune politica sociale europeaNella Società del Gratuito ognuno detiene il bene dell’altro: nel bene di tutti c’è anche il bene individuale, per una visione inclusiva di una società nella quale il lavoro, l’economia e l’organizzazione sociale siano al servizio della persona umana, soprattutto quando la sua vita è indifesa, fragile, debole, da sostenere. L'Europa comune è ricca, bella e piena di cultura, eppure sappiamo quanti problemi affliggono molte persone.
Il vademecum per le elezioni europee 2019 propone una politica comune che possa orientarsi sull’etica e che trasporti sul proprio piano i principi della frate...
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Quale legittimità?A che serve votare per i propri rappresentanti all’Europarlamento se il presidente della Commissione è “nominato”?Dal 2014, per colmare il deficit democratico sofferto dall’Ue, i principali gruppi all’interno del Parlamento hanno adottato il metodo dello spitzenkandidat, ovvero il candidato di punta, con il quale è possibile votare quasi direttamente il presidente della Commissione europea. Questa legittimità democratica, che prima mancava al governo dell’Unione e per la quale essa è stata paragonata a “un covo di tecnocrati” non eletti da nessuno, risulta essenziale. Due istituzioni sovranaz...
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Le elezioni per rinnovare il Parlamento europeo sono alle porte: 370 milioni di cittadini da 27 Paesi dell'Ue saranno chiamati alle urne dal 23 al 26 maggio 2019 per scegliere i loro 705 rappresentanti, salvo sorprese per l’enigma Brexit.
È un esercizio democratico di grande portata, purtroppo ripetutamente snobbato in passato: nel 2014 partecipò soltanto il 42% degli aventi diritto.
In Italia il voto per quelle che vengono considerate le elezioni europee più importanti dal 1976, anno del primo suffragio che formò il parlamento dell’Unione, si svolgerà domenica 26 maggio.
Possono votare anche coloro che avranno compiuto il 18° anno di et&...
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Anuna De Wever e Kyra Gantois, rispettivamente 17 e 19 anni di età, sono due ragazze che sul cambiamento climatico non amano giocare.
Ispirate da un’altra giovanissima, la sedicenne svedese Greta Thunberg, lo scorso 24 gennaio, a Bruxelles hanno mobilitato oltre 32.000 studenti del Belgio a difesa del clima: «A che serve andare a scuola se non ci sarà futuro?»
Dall’iniziativa della giovanissima Greta, che nell’agosto 2018 sostava da sola davanti al Parlamento svedese con il cartello “sciopero dalla scuola per il clima”, decine di migliaia di giovani hanno fatto propria la protesta: se la politica non agisce, agiscono loro, ancora trop...
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Gli insulti che volano fra i “rappresentati” dei popoli europei sanno di amaro.
Che il primo ministro italiano, Giuseppe Conte, svolga il ruolo di “grande mediatore” fra i due vice-premier che controllano le scelte del governo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, è ben noto a chi, in Italia, segue con interesse le vicende politiche.
Ma l’appellativo di “burattino” lanciatogli dal belga Guy Verhostadt, leader dei liberali del Parlamento europeo, non riconosce la sua persistente fatica di “mediatore”: «Ce l’avevano con Di Maio e Salvini. Ma sono io ad averci messo la faccia, a fare da parafulmine».
Anche l’inve...
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