Ci avviciniamo al Natale con una coscienza nuova, facendo tesoro delle riflessioni che scaturiscono dall’Economy of Francesco: non può esserci Natale, se non rifuggiamo da un’economia che distrugge il Pianeta e l’umanità.La prima storia viene dalla Sicilia, dove Rosetta riesce a condividere la sua conversione ecologica con la comunità. La seconda viene dalla Toscana, dove un giovane sta cercando la sua strada.
A piccoli passi verso un piano pastorale Laudato si’Sono Rosetta, vivo a Scicli (Ragusa) e faccio parte della Comunità Papa Giovanni XXIII; nella chiesa del mio paese sono anche responsabile Caritas.La mia esperienza personale di con...
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Ogni esperienza di conversione è un movimento del cuore che cambia strada: nei confronti di Dio, nei confronti dei fratelli e delle sorelle, della natura e di sé stessi. Per questo la conversione ecologica deve essere “integrale”, ovvero consentirci di cambiare strada in tutte le dimensioni della nostra vita e della società. Ed è bello vedere come essa passi attraverso iniziative che si ispirano all’enciclica di Francesco, come i Circoli Laudato si’ che nascono in tante parti del mondo. In queste pagine Isabella, originaria di Bergamo ma da anni residente ad Assisi, e Paola di Forlì raccontano la loro esperienza.
Assisi: un nuovo st...
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Queste esperienze condivise offrono opportunità d’informarsi e anche di avviare un Circolo nella propria realtà. E di farlo in semplicità, perché non esiste una quota di iscrizione e non servono sovrastrutture: basta registrarsi nel sito* per ricevere il materiale, incontrarsi per pregare con uno sguardo speciale al creato e al suo Creatore, provare a vivere stili di vita più sostenibili, condividere le proprie esperienze e metterle in rete. E periodicamente, ogni tre mesi, tutti i Circoli del mondo si incontrano “online”, perché la conversione non è mai un’esperienza “solo” personale; ha sempre una dimensio...
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Il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima (Global Catholic Climate Movement, Gccm) è una rete globale di istituzioni e realtà cattoliche. Nata nel gennaio 2015 per sensibilizzare le comunità cristiane alla questione dei cambiamenti climatici, oggi conta oltre 900 organizzazioni, che spaziano dalle grandi reti internazionali ai più piccoli istituti religiosi, includendo conferenze episcopali, diocesi, agenzie Caritas, ordini religiosi, movimenti laicali, gruppi giovanili, parrocchie e ong di ispirazione cattolica. Vi aderiscono oltre un milione di fedeli nei sei continenti, persone intente a conoscere l’insegnamento della Chiesa sul rispetto della creazion...
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Ormai i segnali che dobbiamo cambiare ci sono tutti, e sappiamo anche cosa dovremmo fare. Sappiamo che dovremmo cambiare parco energetico, che dovremmo orientarci verso un’economia circolare, che dovremmo cambiare modelli di consumo, cambiare approccio rispetto ai rifiuti... Sappiamo, ma non agiamo. O meglio, agiamo ancora con troppa lentezza. Basti dire che di tutta l’energia che consumiamo a livello mondiale, l’80% proviene ancora da combustibili fossili. Non solo petrolio e gas, che assieme coprono il 53% del fabbisogno energetico mondiale, ma anche carbone (assai più inquinante), che interviene per il 28%. E se guardiamo al modo in cui produciamo energia elettric...
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Scoperta preoccupantePer molto tempo è sembrato che i minerali fossero inesauribili, ma, con l’ingresso nell’epoca dell’iperproduttivismo, questa certezza ha cominciato a vacillare. Il problema non è tanto la quantità quanto la concentrazione. Ne sanno qualcosa i cercatori d’oro dell’Amazzonia, che devono setacciare enormi quantità di terra e di acqua per trovare quantità minime del prezioso minerale. E poiché di certi minerali oggi ne servono quantità importanti, solo i depositi ad alta concentrazione sono economicamente sfruttabili. Se assumiamo come riserve i depositi ad alta concentrazione, ci rendiamo conto c...
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Ogni società prospera soltanto se riesce a valorizzare le sue risorse, umane e naturali, in una reciprocità di cura fra “natura” e “cultura”. Questa è l’economia “dei popoli”, non quella dei maghi della finanza, e di essa ci dobbiamo riappropriare.
Ridare l’anima
all’economiaAnche la Chiesa cattolica comincia a darle più attenzione e dal 26 al 28 marzo 2020 convoca ad Assisi un incontro sulla Economy of Francesco. La sede prescelta è la patria del “poverello” autore del Cantico delle creature. Da tutto il mondo arriveranno coloro che studiano e osano sperimentare un’economia diversa...
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In parte scorre nei fiumi e nei laghi di superficie; in parte è raccolta nel sottosuolo sotto forma di falda. Entrambe, tuttavia, sono alimentate dalle piogge e il loro livello dipende non solo da quanta acqua cade dal cielo, ma anche da quanta ne è prelevata.
Consumi eccessiviNel corso del Novecento il consumo totale di acqua è aumentato di ben quattro volte e in molte zone la scarsità si è fatta così acuta da rappresentare una vera e propria emergenza. Fra le aree a rischio ci sono non solo quelle desertiche, ma anche quelle ricche d’acqua e densamente popolate, come l’area metropolitana di Londra, e quelle ad alta irrigazione agricola...
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I carnivori mangiano gli erbivori, gli erbivori mangiano i vegetali, i vegetali producono il proprio nutrimento grazie al sole che fornisce l’energia per trasformare l’anidride carbonica in zuccheri.In conclusione, senza energia, e quindi senza sole, non esisterebbe la vita. Ma per noi che siamo oltre la vita puramente biologica, il bisogno di energia emerge in molti altri ambiti: lavoro, movimento, calore. In fondo, se negli ultimi 200 anni la nostra vita, almeno quella di coloro che vivono nella parte opulenta del mondo, è cambiata così tanto, è stato proprio grazie all’abbondanza di energia che non solo ci ha permesso di muoverci, illuminarci e scald...
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Risorse che scompaionoSul piano delle risorse, un tempo quelle energetiche destavano maggiore preoccupazione, ma, da quando abbiamo capito che dobbiamo tagliare il cordone ombelicale con i combustibili fossili, il petrolio non è più un assillo. Altre risorse ci mettono in fibrillazione. In particolare l’acqua, che non è importante solo per bere e tenerci puliti, ma per tutti i settori produttivi. Quello agricolo prima di tutto: esso assorbe il 70% di tutta l’acqua utilizzata a livello planetario, mentre il settore industriale ne assorbe il 22%. Per stessa ammissione della Banca Mondiale, l’acqua sarà la risorsa che metterà fine ai sogni di...
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