«L’abbraccio è un progetto di futuro». Queste parole, pronunciate da Papa Francesco dopo la testimonianza di Maoz Inon e Aziz Sarah, hanno fatto eco all’abbraccio tra questi due uomini appartenenti a due popoli in guerra tra loro. Due imprenditori, entrambi feriti dalla guerra, ma costruttori di pace e riconciliazione. Questo è stato il loro abbraccio: un abbraccio contagioso, che ha avvolto non solo papa Francesco ma tutto il popolo della pace presente il 18 maggio mattina all’Arena di Verona.
Incontrarsi e confrontarsiL’incontro con papa Francesco è stato una tappa importante del percorso proposto dall’Arena di Pace: iniziato ...
leggi tutto
Il giorno 8 dicembre, ricorrenza della Immacolata concezione, le Suore missionarie comboniane hanno celebrato la conclusione dell’anno giubilare che raccoglie i 150 anni della loro esistenza e li rilancia verso le scelte indicate dal XXI Capitolo generale, che si è svolto proprio durante il Giubileo.
Gli Atti capitolari, ovvero il documento emerso dal Capitolo lo scorso ottobre, sono molto concisi, ma densi. Sono intrisi del “lievito madre” che nel 1864 è scaturito dalle intuizione missionarie di Daniele Comboni; lievito che dal 1872 migliaia di donne hanno impastato con l’acqua della loro vita e le farine di tanti popoli differenti, per preparare insie...
leggi tutto
Tutto è cominciato nel 2014 da suor Carmela Coter, suor Fernanda Cristinelli e Walter Piccinini, rientrato entusiasta da un’esperienza di volontariato a Gerusalemme presso le comboniane di Betania. L’idea di un pellegrinaggio “sulle orme di Comboni” è sua, e gli dà forma grazie a Marco Pacini, fratello di suor Donata, che con la moglie Annamaria Romito è già “di famiglia” in missioni d’Uganda e Sud Sudan. Dopo ripetuti sopralluoghi, Marco tratteggia un percorso a piedi da Limone sul Garda, dove Comboni è nato, a Verona, dove la sua vocazione ha generato frutti inattesi.
A braccetto del mondoMarco scandisce t...
leggi tutto
Le prime veterane del Sudan arrivano a Karatina il 16 ottobre 1964 scortate dal nuovo vescovo di Nyeri, Cesar Gatimu: sono Ermella Cariolato, Alessandrina Negri, Virginelda Barbieri e Noemi Piazza.A circa 150 chilometri a nord di Nairobi, Karatina è un centro agricolo nel cuore della terra dei Kikuyu. La missione è gestita dai missionari della Consolata; le suore assicurano i servizi di cucina e guardaroba, oltre che lavorare nella scuola, nel centro di salute e in parrocchia.
Il 2 gennaio 1965 viene aperta, a circa 10 chilometri di distanza, una seconda comunità di comboniane, che subentrano alle missionarie della Consolata nella scuola secondaria femminile di Ngandu, ...
leggi tutto
Ho professato il 29 settembre 1950. Terminato il corso d’infermiera all’Ospedale civile di Brescia, nel dicembre 1951 sono ad Anversa, in Belgio, per il francese, la formazione coloniale e un corso di medicina tropicale all’Istituto Léopold II. Ci ospitano delle suore francesi. Su suggerimento dei missionari dehoniani, rimango fino al 1953, per frequentare a Bruxelles il corso di ostetricia presso la maternità delle suore agostiniane fiamminghe.
In viaggioA fine aprile 1954 sono di nuovo a Verona, e dopo pochi giorni, con due consorelle destinate all’Uganda, salpo da Venezia sulla motonave Europa. Dopo 16 giorni di navigazione arriviamo a Mombasa, in Ke...
leggi tutto
Mi chiamo Carmen González, sono missionaria comboniana dal 1969, e dal 1971 ho vissuto in vari Paesi dell’America Latina, condividendo la mia vita e la mia fede con un popolo gioioso, pieno di speranza e di vita. Dal 2001 al 2011 sono rimasta in Spagna, mio Paese di origine, per un servizio alla congregazione. Sono stati anni di grande dinamismo e discernimento perché ci siamo sentite chiamate a rivedere e valutare la nostra vita in risposta ai cambiamenti della società, della missione e anche della nostra congregazione.
Entro la riflessione, durata anni, è emersa la necessità di “ridisegnare” la nostra presenza, dando priorità a &...
leggi tutto
La presenza comboniana in Portogallo è frutto della passione missionaria di José da Cruz Moreira Pinto, vescovo di Viseu, piccola e antica cittadina nel Nord del Paese: dal 1947 vi accoglie i missionari comboniani. Già nel 1955 le comboniane destinate al Mozambico, ospiti dei comboniani e delle suore del seminario, transitano da Viseu per apprendere il portoghese, ma la prima comunità sarà aperta soltanto nel 1964, a seguito dell’espulsione dal Sudan. Giulietta Corti, Albertina Modenese, Malvina Vallenari, Iselda Rossi e Teresina Minelli la inaugurano ufficialmente il 1° gennaio 1965 dentro il seminario comboniano di Viseu, dove sono responsabili ...
leggi tutto
Nel 1933 le missionarie comboniane sbarcano in Gran Bretagna in risposta alle necessità della missione: la loro attività nell’educazione e nella sanità nelle colonie britanniche di Sudan e Uganda richiedeva, oltre alla conoscenza delle lingue locali, la conoscenza dell’inglese e la frequenza del corso coloniale. La neoeletta Madre generale Carla Troenzi, per anni missionaria in Sudan e Uganda, nel 1933 si adopera per garantire alle suore un’adeguata preparazione linguistica e professionale.
Per anni i rosminiani di Loughborough offrono loro ospitalità in cambio di servizi interni. Nel 1934 due comboniane sono in una scuola a Mayfield, nel Sussex...
leggi tutto
Arrivo negli Usa con suor Enrica Facoetti il 29 settembre 1967 e subito il Paese mi sembra immenso: nella prima lettera a casa parlai solo di grandi distanze. Poi l’impatto con quel mondo che non capivo, a partire dalla lingua; ma la comunità, accogliente, mi è stata di grande aiuto.
La prima esperienzaMi attendevano sette anni di studio, in primo luogo della lingua, alternato con il servizio in casa e nella scuola materna, poi al college per conseguire il diploma di infermiera professionale; per altri quattro anni ho lavorato come Nursing Superviser in una casa per anziani della diocesi di Philadelphia: con 185 ospiti era una responsabilità più grande di m...
leggi tutto
Aneliti di supremaziaLa paura condivisa di un terzo conflitto mondiale, che avrebbe messo a rischio la sopravvivenza stessa dell’umanità, evita lo scontro aperto e diretto fra Usa e Urss, ma sposta la contrapposizione militare in rivoli di guerre per procura che insanguinano Asia, Africa e America Latina: la “Guerra fredda”. Per decenni la competizione fra le due superpotenze pervade anche l’ambito spaziale, tecnologico, ideologico, psicologico e sportivo. Il crollo del muro di Berlino nel 1989 e la dissoluzione dell’Urss alla fine del 1991 marcano simbolicamente la fine della Guerra fredda. Negli anni successivi il blocco occidentale e la Federazione Rus...
leggi tutto